CONFERENZA – giovedì 13 giugno 2019, ore 18.30
Di Ippolita
Luogo_e invita il gruppo Ippolita per approfondire le tematiche trattate visivamente nella mostra Cristallino. La trasparenza, analizzata da un punto di vista immaginifico e metaforico attraverso le opere esposte, ha risvolti etici e politici severi e impellenti. Byung-Chul Han ne La società della trasparenza (Nottetempo, 2014) scrive a riguardo: «La trasparenza è una coercizione sistemica che coinvolge tutti i processi sociali e li sottopone a una profonda mutazione. Il sistema sociale espone oggi tutti i suoi processi a un obbligo di trasparenza, al fine di standardizzarli e accelerarli».
L’urgenza della tematica rende necessaria una spiegazione articolata del fenomeno e un’approfondita panoramica delle sue conseguenze. Il gruppo Ippolita riflette sui mezzi che ogni soggetto può utilizzare come difesa contro l’imperativo della trasparenza. Nasce così Trasparenza, profili e trasformazioni, un incontro filosofico che partendo dal mito antico, ricco di esempi di creature mutaforma, passando per le profilazioni attuate dalle piattaforme social, arriva fino alla pratica contemporanea dell’hacking del sé, approfondendo il suo significato e fornendo strumenti reali per l’autodifesa virtuale. Ippolita suggerisce così un inventario di pratiche e di nuove parole per imparare a comprendere la trasparenza e le dinamiche attraverso cui questa si attua e agisce sulle soggettività.
Ippolita è un gruppo conviviale di ricerca indipendente, che dal 2004 conduce una riflessione sulle tecnologie digitali e sui loro effetti sociali. Il gruppo nasce nell’hacklab ReLOAd reality hacking di Milano e conserva una matrice culturale legata all’ambito dell’hacking italiano, degli hacklab e di Hackmeeting. Ma la ricerca di Ippolita si distingue per la sua interdisciplinarità: l’eterogeneità di competenze dei membri del gruppo, i contenuti e le forme dei loro testi sono specchio di una volontà di superare la distinzione tra sapere umanistico e sapere scientifico. Le indagini di Ippolita sono riconducibili in particolare alla Critica della Rete e all’Informatica del Dominio, tema quest’ultimo trattato sia negli scritti di Donna Haraway, sia in quelli di Michel Foucault riguardo alle tecnologie del sé.
Dal punto di vista della forma e del metodo, Ippolita pratica scritture conviviali in testi a circolazione trasversale, spaziando dalle comunità hacker alle aule universitarie. Ippolita propone infatti laboratori, formazioni e incontri di critica della rete, pedagogia hacker e autodifesa digitale.
Dal 2015 il gruppo è invitato a insegnare in vari corsi di studi, tra cui i corsi di Archeologia dei Nuovi Media e di Culture Digitali presso la NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, e i corsi di Culture digitali e Ecologia dei Media del progetto AMFAV di Ars Academy.
Di Ippolita si possono leggere: Etica hacker e anarco-capitalismo. Scritti scelti, Milano, Milieu, 2019; Il lato oscuro di Google, Milano, Milieu, 2018; Tecnologie del dominio. Lessico minimo di autodifesa digitale, Milano, Meltemi, 2017; Anime elettriche, Milano, Jaca Book, 2016; La rete è libera e democratica. Falso!, Laterza, 2014; Nell’acquario di Facebook. La resistibile ascesa dell’anarco-capitalismo, Milano, Ledizioni, 2012; Luci e ombre di Google. Futuro e passato dell’industria dei meta dati, Milano, Feltrinelli, 2007; Open non è free. Comunità digitali tra etica hacker e mercato globale, Milano, Elèuthera, 2005.
[Per maggiori informazioni: www.ippolita.net]