Cinzia Benigni
Chiroptera [2020]
Cianotipia, 29 x 20,5 cm
Courtesy l’artista
Stiamo ancora attraversando una fase così dolorosa e così nuova per noi, ma che per l’Umanità è stata, nei secoli, quasi una costante.
Quante sono state le epidemie nella Storia? E quante paure hanno prodotto? Quante di queste paure hanno preso forma corporea?
Il vampiro, per esempio. Una natura quasi umana, in bilico tra la vita e la morte. Che trae vita succhiando il sangue dei vivi portandoli alla morte.
Il vampiro è l’antropomorfizzazione del pipistrello. È curioso constatare come sembri essere stato proprio questo contatto forzato tra uomo e pipistrello a generare il virus con il quale stiamo facendo i conti.
Il pipistrello in tutte le storie “fantasy” è l’impuro, l’animalità ferina, il pericolo e presagio di morte.
Trovarlo così studiato, analizzato, riprodotto all’interno di quell’ambito di pensiero che travasa le istanze illuministe in ambiti romantici rivela il tentativo della scienza di guardare e conoscere il “male”, senza farsi suggestionare, un tentativo di opporre alla paura la ragione. Da una di queste tavole scientifiche tardo ottocentesche nasce il mio lavoro, dice Cinzia.
Recuperare oggi un simile sguardo, in questo momento particolare, così emotivamente carico, non è un affidarsi esclusivamente alla scienza e alla ragione per cercare di superarlo. È ribadire la consapevolezza che saranno tutte le sfaccettature dell’animo umano a concorrere per far argine alla paura, a saper riconoscere le forze oscure del mondo che ci sono vicine e che ci accompagnano, dominandole, senza che ci si perda d’animo. Proprio per questo ho apportato una sola importante modifica, ho trasformato in negativo la tavola originale, per riaffermare che anche da un’osservazione con intenti scientifici può nascere una nuova lettura, capace di innescare un nuovo momento di conoscenza sensoriale, afferma Cinzia.
Prendere coscienza di queste forze è già un po’ conoscerle e poterle gestire.
Poter gestire in noi e nel mondo il nostro lato oscuro.
Bergamo, 8 giugno 2020
Cinzia Benigni
Artista visuale, stampatrice, curatrice. Docente di Tecniche dell’Incisione e Grafica d’arte di Tecniche Grafiche Speciali presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Cura workshop di cianotipia, legatoria, cartotecnica e calcografia. Collabora con gli artisti per la stampa calcografica delle loro opere.
Tra le sue mostre personali si ricordano: Madrigali, Libreria Ars, Bergamo, 2015; Impermeabile, Libreria Ars, Bergamo, 2011. Ha partecipato a diverse mostre collettive tra cui: Franco Vaccari: Esposizione in tempo reale n°45, a cura di Claudia Santeroni e Stefano Raimondi, Bergamo, 2017; Ottetto, ciclo di mostre di Musica e Arte, a cura di L. Passoni, Bergamo, 2017; Incusione, la Fabrique de la Culture, a cura di Manuela Manzini, 2016; Ogni Cosa a Suo Tempo CAP. VI Atto II (Resume and Rebirth), a cura di Mauro Zanchi e Stefano Raimondi, 2013; Eva VS Eva, Cinzia Benigni e Sara Benaglia, Le Stanze di Trescore Balneario, a cura di Mauro Zanchi e Corrado Benigni, 2010.
Testo di:
Luciano Passoni
Di formazione artistica, ex insegnante, ex libraio.
Oggi attivo in luogo_e.