Divorare [ _e racconti ]

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In occasione della mostra DIGERITI MAI (15 novembre 2024 – 18 gennaio 2025), inaugurata nell’ambito della XIV edizione del festival ArtDate, luogo_e presenta un nuovo progetto editoriale: una raccolta di dieci racconti brevi legati al tema della mostra, scritti da Loredana Amaddeo, Giulia Cosio, Luigi Grazioli, Diego Gualandris, Federica Mutti, Giulia Oglialoro, Eleonora Roaro, G.S., Gabriele Sassone e Italo Testa.

 

Loredana Amaddeo
Ora che la poesia vi ha nutriti. Piccoli racconti nel bosco.

Se il Poeta è uno scoiattolo, i versi si propagano in fretta nel bosco.
Passaparola: tra gli alberi sorge una scuola di poesia. Gli animaletti rizzano le orecchie, odono i sonetti già fatti. Poi aguzzano l’ingegno, pronunciano versi nuovi.

 

Giulia Cosio
GW150914. Dialogo sopra i massimi sistemi dell’amore.

Un dialogo tra buchi neri affatto vuoti, ben più che umani. Destinati a una spirale di eventi, forse all’incontro, magari a una completa fusione.
Una riflessione galattica sui rapporti umani, offerta dalla scienza, dai fisici alle anime.

 

Luigi Grazioli
Divorare

La lucida organizzazione dei pasti di un cannibale.
Un cinico viaggio tra metodi di approvvigionamento, di conservazione di preparazione, di cottura.
Un racconto sfacciato, fin dai primi assaggi.

 

Diego Gualandris
Il Coso

Storia della breve ma avventurosa vita di un filzonebbione – creatura effimera, golosa di castagne, curiosa del mondo, aperta all’amore intraspecifico.
Soltanto il Coso spaventa il filzonebbione, lo stesso Coso che in fondo terrorizza tutti dall’inizio dei tempi.

 

Federica Mutti
Ehi, zuccherino!

Il confine tra attrazione è repulsione, tra desiderio di prossimità e istinto di fuga, è molto sottile.
Un’innata indole dolce e appetitosa si può rivelare una vera condanna.
Parola di zuccherino.

Giulia Oglialoro
La città di quarzo

Sulle orme di un appassionato cercatore d’oro, la leggenda della scomparsa della città trentina di Kas in una nuova versione.
Il racconto del sorgere di una splendente città di quarzo. La storia di un accordo di convivenza, quello tra uomo e montagna, tradito dalla superbia dell’uomo.

 

Eleonora Roaro
Bling

Lo spettacolo umano contemporaneo va in scena in tutti i suoi atti.
Atto primo: un magma di notifiche, mail, contatti e interazioni virtuali.
Atto secondo: la scena madre del mangiare a favor di camera, del veder mangiare in camera.
Atto terzo: l’esibizione finale, la sparizione dell’umano in diretta.

 

G. S.
Il re povero

Una fiaba nuova dal sapore antico, l’intreccio tra la vita di un re povero e quella un re stupido.
Una metafora di come i pellegrinaggi verso i regni naturali e incontaminati rischino di trasformarli in regni innaturali e contaminati.

 

Gabriele Sassone
Venti notti davanti a Saturno

Un giovane padre, un figlio piccolo e una scadenza editoriale imminente per un articolo a proposito di Saturno che divora i suoi figli di Francisco Goya.
Venti osservazioni sul dipinto, venti riflessioni sul tempo che divora, sul legame tra genitori e figli, con le sue ambiguità emotive, le sue sentimentali contraddizioni.

 

Italo Testa
Lasciare che accada

Un flusso di pensieri rivolto a una tu che la voce narrante ci racconta nei più minimi dettagli, nei suoi gesti, movimenti e spostamenti. Alla fine del brano sembra quasi di conoscerla da sempre questa tu.
Anche il lettore, come l’occhio del narratore, vorrebbe poterla incontrare di nuovo, tra le stesse strade, o in altre pagine.